Olimpo
Mercurio accompagna le tree dee da Paride
Al banchetto di nozze tra Pelèo e Tetide, Zeus aveva invitato tutti gli dèi tranne Eris, la dea della discordia. Costei, risentita per l'affronto, gettò tra i presenti un pomo d'oro: esso era destinato "alla più bella", così come conviene a quel frutto paradisiaco. Le tre supreme dee dell'Olimpo, ovvero Giunone, Minerva e Venere, vollero per sé il pomo ritenendosi ciascuna la più bella. Sorse una disputa, così che Zeus decise che un mortale da lui scelto avrebbe deciso con il suo verdetto a quale dea spettasse quel pomo. Il prescelto fu Paride, figlio di Priamo re di Troia.
Mercurio, messaggero degli dei lo raggiunse sul monte Ida dove egli viveva da pastorello ignaro dei suoi natali. Mercurio accompagnava le tre dee ed aveva con sé il pomo d'oro. Paride avrebbe dovuto destinarlo alla più bella; scelse Venere che gli prometteva in sposa la più bella mortale: Elena. Con il ratto di Elena, sposa di Menelao, era giunto il momento in cui si sarebbe consumato il destino di Troia attraverso il suo lungo assedio.
Gian Giacomo Inchioco, detto Barbelli
Prof. Cesare Aplini
Università di Trieste
Nasce a Offanengo (Cr) il 17 Aprile 1604 da Maria Malosa e Giovan Angelo. Il soprannome dialettale barbel (farfalla notturna o persona leggera) è riferita alla famiglia Inchiocco già dal XVI secolo e Gian Giacomo usa lo pseudonimo "Barbellus" per firmare le proprie opete a partire dal 1622. Saranno i figli (8, avuti da quattro mogli) ad assumere ufficialmente il cognome Barbelli.
Artista colto e raffinato, Gian Giacomo è avviato alla pittura da Tommaso Pombioli, che gli trasmette stilemi pittorici tipici del manierismo cremonese, la predilezione per colori squillanti e accesi contrasti tonali.La prima tela documentata è il San Mi(hele Anangelo e la liberazione di San Pietro dal carcere (1622, cui segue un periodo di ricerca e sperimentazione a Milano (1625-30) con due pale e alcuni affreschi a Dongo). Nel 1630 torna a Crema, dove risiede nella parrocchia do San Giacomo, il quartiere prediletto dai pittori. A Crema é molto ricercato sia dalla committenza laica (affreschi in Palazzo comunale e nelle ville dei Tensini, Premoli e Benzoni) sia da quella religiosa (San Giovanni, Santa Maria delle Grazie, Pilastrello), allestisce scenografie, elabora progetti architettonici, dipinge quadri a olio e pratica anche l'attività d'incisore.
Per far fronte alla gran mole di commissioni, Barbelli organizza un'attrerzzata bottega che diviene col passare degli anni punito di riferimento per i giovani artisti, quali Giovanni Battista Botticchio e i propri figli Carlo Antonio e Giovan Angelo. Le sue opere sono tanto richieste da costringerlo a frequenti viaggi attraverso la Lombardia. Dopo la crisi economica e culturale di Milano, privilegia le zone di Brescia e Bergamo, con sporadiche puntate nel lodigiano (San Colombano, Casalpusterlengo, Lodi).
Durante uno di questi soggiorni lombardi, realizza a Calcinato, per i signori Mercanda, un "Olimpo" nelle volte del salone e un "Mercurio" nell'ovale posto sulla cappa del camino.
ln questa località, dove già aveva dipinto per i padri francescani, viene colpito accidentalmente da un colpo d'arma da fuoco e, dopo aver dettato le sue ultime volontà, muore in casa Mercanda il 12 luglio 1656 e sepolto nel convento francescano in Calcinatello.
Prof. Cesare Alpini
Università di Trieste